La chirurgia alla colonna vertebrale si occupa di risolvere le patologie della schiena, che possono causare dolore e disabilità, di varie entità.
QUANDO RICORRERE AL TRATTAMENTO CHIRURGICO DELLA COLONNA VERTEBRALE?
Nel momento esatto in cui il paziente dimostra durante una visita per una patologia alla colonna vertebrale, che rimane il centro dell’attività del medico, che esiste un danno neurologico, conviene ricorrere a un intervento chirurgico.
Bisogna porre come primo obiettivo la qualità della vita del paziente e la salvaguardia delle sue funzioni neurologiche e se questo significa fare accesso alla chirurgia, allora ovviamente si deve procedere a un intervento.
Interventi più comuni: microdiscectomia e la stabilizzazione vertebrale.
DALLA CHIRURGIA ALLA MICRO CHIRURGIA DELLA COLONNA VERTEBRALE
Il chirurgo deve sempre essere affiancato da validi strumenti tecnologici durante i suoi interventi.
Tra i più importanti di sicuro possiamo citare il microscopio.
La microscopia intraoperatoria infatti ha trasformato la chirurgia in micro chirurgia, consentendo di:
- contenere il taglio
- ridurre la perdita di sangue
- diminuire il dolore del paziente
- avere un maggiore controllo e quindi una maggiore salvaguardia e una maggiore cura degli elementi nervosi fondamentali nella neurochirurgia
- avere una migliore visualizzazione che permetta di arrivare più in profondità della patologia.
In linea di massima la microscopia intraoperatoria permette un miglior risultato anche sulla radicalità dell’intervento chirurgico.
INTERVENTI ALLA COLONNA VERTEBRALE: IL CHIRURGO E LE TECNOLOGIE
La tecnologia è molto importante, ma ovviamente è altrettanto fondamentale l’esperienza e il gesto del chirurgo. Il tema oggi è particolarmente vivo, soprattutto quando si parla dell’utilizzo di sistemi di robotica all’interno della chirurgia.
Di certo avere un pronto e completo accesso alle immagini radiologiche del paziente è molto utile.
Questo è possibile grazie a un neuronavigatore, ovvero seguendo le metodiche di controllo e di valutazione delle immagini radiologiche del paziente durante l’intervento, in modo da:
- ridurre l’aggressività del gesto chirurgico
- prevedere la traiettoria del gesto.
La robotica permette di sostituirsi in qualche modo al gesto del chirurgo, che potremmo dire assume importanza in seconda fase, ma la vera e propria esperienza nella chirurgia vertebrale avviene con l’utilizzo di metodiche di imaging, cioè di immagini intraoperatorie o preoperatorie, che vengono consultate dal chirurgo durante l’intervento.
DECORSO POST-OPERATORIO DELL'INTERVENTO CHIRURGICO
Per quanto riguarda il decorso post-operatorio possiamo dunque parlare di:
- mobilizzazione già il mattino successivo all’intervento
- ospedalizzazione molto ridotta (di solito due o tre giorni)
- il paziente riprende quasi subito le sue attività giornaliere (sebbene i primi tempi il consiglio è di essere quanto più sedentari possibile)
- il paziente riprende presto a utilizzare l’automobile.