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SUPER PATH: ULTIMA EVOLUZIONE NELLA CHIRURGIA PROTESICA MINI-INVASIVA DELL’ANCA

Lunedì 30 Maggio 2022

Nei giorni scorsi si è eseguito, per la prima volta presso Hesperia Hospital Modena, da parte dell’equipe diretta dal Dott. Enrico Rasia Dani la tecnica mini-invasiva chiamata SUPER PATH (Superior Percutaneously Assisted Total Hip).

La chirurgia mini invasiva dell’anca è una chirurgia difficile, che richiede grande esperienza ed alcuni approcci rappresentano, a volte, un limite non superabile.

Con questa tecnica si risparmiano sia le strutture muscolare sia la capsula articolare.

L’accesso prevede una capsulotomia prossimale tra medio gluteo e il piriforme, la conservazione dell’intera capsula, dei rotatori esterni e della banda ileo tibiale. La preparazione femorale avviene in situ, mentre la preparazione acetabolare viene assistita da un portale dedicato.

Questa tecnica consente di eseguire la sostituzione protesica dell’articolazione dell’anca lasciando l’articolazione nella sua posizione naturale, senza arrecare danni al sistema vascolare o nervoso. L’intervento viene eseguito con uno strumentario specifico attraverso 2 piccole incisioni di cui la 1° di 6-8 cm e una 2° di circa 1 cm.

L’intervento di sostituzione protesica è indicato nei pazienti affetti da:

  • Artrosi coxo femorale- artrosi primaria
  • Patologie che alterano la geometria articolare con un’usura precoce, tra queste la displasia, l’epifisiolisi, il morbo di Perthes, la necrosi avascolare, il conflitto femoro-acetabolare che portano allo sviluppo di un’artrosi secondaria.

Il paziente che è stato candidato a questo tipo di intervento chirurgico era un paziente di anni 89, con pluripatologie in atto, cardiopatico con insufficienza cardiaca ed esiti di ictus cerebrale.

Presentava artrosi severa dell’anca destra che da alcuni anni impediva la deambulazione.

È stata impiantata una protesi modulare Microport.

Il paziente con questo tipo di approccio ha contenuto le perdite ematiche a meno di 200 cc. e un buon controllo del dolore post operatorio.

Questo approccio consente un rapido recupero funzionale, dal giorno seguente l’intervento il paziente ha iniziato il programma di rieducazione funzionale e ripresa della deambulazione con ausili.

In 4 giornata il paziente è stato trasferito presso il Centro di Riabilitazione Intensiva, riducendo al minimo i tempi di ospedalizzazione con conseguente risparmio economico.

Conclusioni: l’approccio SUPER PATH rappresenta una valida soluzione per l’impianto di protesi d’anca con accesso mini-invasivo utilizzabile anche in pazienti con pluripatologie in atto, con fragilità ossea e pazienti obesi. Permette di sfruttare i vantaggi di un approccio con risparmio dei tessuti molli, e un ridottissimo rischio di complicanze. La sua applicazione riduce tempi di recupero nonché i costi di degenza. Non sono previste limitazioni particolari alla motilità articolare in quanto l‘impianto che ne deriva è particolarmente stabile.

L’attività sportiva può riprendere in tempi brevi, tra gli sport consentiti dopo poche settimane ricordiamo ciclismo, nuoto, tennis, golf, corsa leggera, trekking. Dopo circa 20 giorni è consentita la ripresa della guida.

 


Da sinistra: Dott. Massimo Plati, anestesista – Dott. Enrico Rasia Dani – Dott. Antonio Vitella – Dott. Pier Luigi Bonucci 





Super path: ultima evoluzione nella chirurgia protesica mini-invasiva dell’anca