Ias è un giovane di 14 anni del Kurdistan iraqeno, una zona tristemente nota per essere stata teatro di guerre e scontri. Nato nel 2009, quando ha 10 anni inizia a lamentare un forte dolore addominale, accompagnato da febbre. Inizialmente si sospetta un’appendicite, ma la situazione peggiora fino alla diagnosi di valvulopatia mitro-aortica di origine reumatica: Ias deve essere operato ma non è possibile farlo a Kirkuk a causa della situazione precaria dell’ospedale e le condizioni della strumentazione.
Nel marzo 2019, grazie a un permesso umanitario, Ias e la famiglia riescono ad arrivare in Italia all’Hesperia Hospital di Modena dove ad accoglierlo c’è l’èquipe medica guidata dal dottor Marco Meli, Responsabile Servizio di Anestesia e medico volontario dell’associazione Hesperia Bimbi onlus.
L’operazione di plastica della valvola amitrale e sostituzione della valvola aortica va molto bene: tornato in Iraq, dopo qualche tempo la nuova valvola sviluppa una stenosi e Ias torna a non sentirsi bene ma all’ospedale locale non è possibile offrirgli le cure adeguate quindi, a giugno 2023, la famiglia torna all’Hesperia Hospital di Modena dove viene nuovamente operato dal dott. Guglielmo Stefanelli e dal dott. Davide Gabbieri, che avevano già operato Ias nel 2019, per la sostituzione della valvola aortica. Ias resterà qualche settimana a Modena per la convalescenza e per seguire la corretta terapia post-operatoria e poi potrà tornare a casa con i suoi genitori.
“Ias è arrivato a Modena molto stanco, direi esausto, chiuso in se stesso e un po’ disilluso perché nel suo paese hanno sentito molti pareri senza che nessuno riuscisse ad aiutarlo davvero. L’impressione è che dal 2019 abbia vissuto una vera e propria odissea prima di venire qui, è quindi comprensibile che sia affaticato e abbia paura di non guarire. La sua grande passione è il calcio, è tifoso del Milan, e ha dovuto smettere perché fisicamente non riusciva più a giocare: l’operazione è andata bene e siamo fiduciosi che dopo la giusta convalescenza possa tornare a vivere la vita di un ragazzo di 14 anni e tornare sul campo da calcio.” commenta il dottor Marco Meli.
L’operazione di Ias presso l’Hesperia Hospital di Modena è stata resa possibile dalla partnership tra Hesperia Bimbi Onlus (HBO) e Mission Bambini e rientra nel progetto Cuore di bimbi, nato nel 2005 per volontà della Fondazione per ridurre la mortalità di minori affetti da malattie cardiache congenite o acquisite, con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione. Cuore di bimbi prevede missioni operatorie nei paesi con cui la Fondazione collabora, con formazione dei medici locali e operazioni cardio-chirurgiche salvavita, e il trasporto in Italia e l’operazione di alcuni bimbi non operabili in loco.
“Quella con Hesperia Hospital ed Hesperia Bimbi è una collaborazione che da molti anni ci permette di salvare tanti piccoli cuori, come quello di Ias. Dal 2005 con Cuore di Bimbi la nostra missione è portare il nostro aiuto là dove c’è più bisogno, grazie alla collaborazione di tanti medici straordinari che a titolo gratuito decidono di offrire la loro competenza per visitare, curare, seguire centinaia di bambini che altrimenti non avrebbero accesso a diagnosi e operazioni così accurate.” Dichiara Sara Modena, Direttrice Generale di Mission Bambini.
“Hesperia Hospital sostiene le iniziative di Hesperia Bimbi Onlus fin dalla sua nascita – afferma il dott. Gianni Belletti, Amministratore Delegato di Hesperia Hospital Modena – avvenuta nel 2016 dalla volontà di alcuni medici di Hesperia Hospital di creare un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale che consentisse loro di mettere a disposizione personale altamente qualificato per aiutare bambini bisognosi di cure ad elevato contenuto specialistico. Il nostro contributo alle attività di Hesperia Bimbi Onlus – prosegue il dott. Belletti – consiste nel mettere a disposizione dei piccoli pazienti le migliori cure possibili e garantirgli la possibilità di soggiornare in Hesperia, insieme ai propri familiari, durante tutto il periodo del ricovero”.
Grazie a Cuore di bimbi sono stati curati più di 23.415 mila bambini, di cui 2.553 operati e più di 20.300 visitati ricevendo una diagnosi corretta. I paesi di intervento sono Eritrea, Kenya, Uganda, Zambia, Zimbabwe, Nepal e Albania. Si stima che nel mondo nascano ogni anno 1 milione di bambini gravemente cardiopatici: la metà di questi bambini, se non operati nei primi anni rischia la vita; gli altri vanno incontro a gravi problemi di sviluppo della crescita.